Favole

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Vincent

D'un tratto ti trovi di fronte ad un quadro come questo, se hai la fortuna di visitare la National Gallery a Londra. Quasi non riesci a mettere a fuoco il soggetto, sai che son girasoli, perché il titolo del quadro è quello, ma l'impressione è di non poter vedere altro che luce. Una luce carica, quasi di una densità fisica che ti riempie gli occhi e ti acceca. Il giallo dello sfondo è un calore che ti coinvolge dagli occhi fino al cuore e che ti riempie la schiena di brividi. All'interno della sala dedicata ai maestri di fine '800 e inizio '900, l'emozione che provi ti toglie quasi l'equilibrio, vorresti poter vedere contemporaneamente tutte le tele e voler possedere dentro di te tutta la vita che esprimono e la loro bellezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che cosa sono io agli occhi della gran parte della gente,
una nullità, un eccentrico, una persona sgradevole,
qualcuno che non ha posto nella società e che mai lo avrà,
in breve l'infimo degli infimi.
Magari è così, ma anche se questo fosse vero,un giorno vorrei poter mostrare attraverso il mio lavoro
tutto ciò che questa nullità, questo nessuno ha nel suo cuore.
Ti stringo la mano.
Per sempre tuo, Vincent (lettera di Van Gogh al fratello Theo)

Tabba ha detto...

Cosa tenere nel cuore dopo un'emozione? il colore impresso nella tela appena osservata o il desiderio di crearne una che regali lo stesso effetto? Lasciare che sia l'ammirazione ad essere predominante o far emergere la voglia artistica di dimostrare il proprio valore?